F.A.Q. – Il tuo dentista di fiducia risponde –

IGIENE ORALE

  • Qual è la causa più frequente dell’alitosi?
    Le cause possono essere molteplici, tuttavia la cattiva igiene orale, il fumo, una alimentazione non equilibrata, possono avere delle conseguenze determinanti nella presenza di alitosi.
  • Quante volte l’anno è necessario effettuare la pulizia dei denti?
    Si consiglia di effettuare una seduta di igiene orale dal dentista ogni 6 mesi, tesa ad effettuare anche un controllo della salute della bocca.
  • Lo sbiancamento dentale reca danni ai denti?
    No. Lo sbiancamento dentale professionale effettuato da personale qualificato non arreca danni ai denti.
  • In che cosa consiste lo sbiancamento con il laser?
    Trattamento che consiste nell’applicazione di uno speciale gel sulla superficie dei denti. Il gel viene attivato dal Laser a Diodo che rilascia dei radicali che penetrano attraverso lo smalto fino a raggiungere le molecole pigmentate all’interno dei denti, responsabili del loro colore scuro. I radicali rilasciati dal gel rompono le molecole scure e le trasformano in molecole più piccole e chiare. Il risultato estetico è immediato già alla fine della seduta e migliora ulteriormente nei giorni successivi. .
  • Quanto dura lo sbiancamento con laser?
    In assenza di abitudini viziate, come fumo o altre assunzioni di sostanze pigmentanti, lo sbiancamento professionale realizzato in studio, dura circa un anno.
  • Quando va cambiato lo spazzolino?
    Lo spazzolino deve avere caratteristiche ben specifiche: il manico diritto, una testina poco ingombrante per raggiungere facilmente ogni parte della bocca, setole artificiali non troppo rigide e arrotondate in punta. Le setole devono essere integre, di pari lunghezza e perfettamente dritte. Non appena perde queste caratteristiche di integrità e funzionalità lo spazzolino va cambiato. Con l’uso, infatti, si consuma e si deforma.
  • Lo spazzolino va usato anche con le protesi mobili?
    Con lo spazzolino si puliscono ogni giorno anche le protesi mobili (dentiere) prima di immergerle nelle soluzioni disinfettanti specifiche.Lo spazzolino, una volta usato a questo scopo, va riposto separatamente dagli altri, in un luogo ben aerato perché asciughi perfettamente. Le setole umide, infatti, favoriscono lo sviluppo dei batteri.
  • Come si utilizza correttamente uno spazzolino da denti?
    Si consiglia di iniziare con lo spazzolino asciutto e senza dentifricio. I denti superiori si spazzolano uno o due per volta con movimenti dall’alto verso il basso, quelli inferiori dal basso verso l’alto, facendo entrare delicatamente le setole nel solco gengivale. Tutti i denti devono essere puliti accuratamente, comprese le superfici interne, al fine di eliminare qualsiasi traccia percepibile di placca o residui di cibo. Non è necessario spazzolare con troppo vigore anzi, la forza impressa potrebbe procurare abrasioni al colletto del dente, lesioni alle gengive e piccoli traumi alla mucosa della bocca che possono favorire la formazione di ulcerazioni (afte). Completata la spazzolatura a secco, anche della lingua, si può usare il dentifricio, necessario per la sua azione detergente, disinfettante e deodorante e per l’apporto di fluoro.
  • Quale spazzolino è consigliabile, quello manuale o quello elettrico?
    Lo spazzolino elettrico rappresenta un valido aiuto per le persone con scarsa manualità. Il moto alternato trasmesso dal motore permette una buona pulizia delle parabole gengivali, raggiungendo più facilmente gli spazi interdentali. Lo spazzolino manuale invece rappresenta la migliore soluzione alla pulizia dentale, avendo acquisito una buona manualità con una tecnica di spazzolamento corretta, poiché permette di raggiungere qualsiasi punto della bocca, soprattutto in presenza di affollamento dentale.
  • L’uso del filo interdentale è necessario in ogni caso o è sufficiente l’uso dello spazzolino?
    Si. L’uso del filo interdentale è necessario per la pulizia degli spazi tra dente e dente. Per ottenere un buon risultato con il filo interdentale occorre assicurarsi di aver lavato le mani accuratamente, quindi eseguire dei semplici passaggi.
  • Come si utilizza il filo interdentale?
    il filo interdentale deve essere abbastanza lungo ( almeno 40 cm), al fine di per avere a disposizione del filo pulito mano a mano che ci si sposta da un dente all’altro. Occorre avvolgere la maggior parte del filo intorno al dito medio di una mano e poi avvolgere una parte più piccola attorno al dito medio dell’altra mano. Facendo scorrere in modo delicato il filo negli interstizi dentali con un movimento a zigzag si rimuovono i depositi di cibo. Tirando con attenzione il filo verso l’alto dal bordo gengivale fino all’apice del dente, i depositi di cibo vengono rimossi. Sposandosi da un dente all’altro, occorre srotolare progressivamente il filo nuovo, avvolgendo il filo già usato sul dito dell’altra mano. Raggiunti tutti i lati occorre ricordare di passare il filo interdentale anche sul retro di ogni singolo dente. Esistono in commercio anche archi che mantengono teso il filo interdentale.
  • Come individuare la placca?
    La placca batterica è poco visibile ad occhio nudo. Per individuarla si può ricorrere a particolari pastiglie che contengono un colorante innocuo. Una volta sciolte in bocca, colorano di rosso la placca mettendo in evidenza le zone non completamente pulite. Per controllare in maniera corretta i depositi di placca e la superficie interna dei denti è necessario rivolgersi al dentista, dotato di strumentazione maggiormente idonea.
  • E’ utile l’uso del colluttorio?
    Ci sono colluttori medicati e colluttori antiplacca. I primi vengono usati in casi particolari, come nelle malattie gengivali ed ossee e nei casi di trattamenti chirurgici e consentono di ridurre la carica batterica nella bocca. I secondi, sono utili per disgregare chimicamente la placca dentale facilitando la rimozione della stessa con l’uso complementare dello spazzolino.

IMPLANTOLOGIA

  • Che cos’è un impianto dentale?
    Un impianto dentale è una vite in titanio biocompatibile che, inserita nell’osso, si connette a quest’ultimo diventando una radice dentaria artificiale. Su questa radice è poi possibile inserire una corona protesica in sostituzione al dente mancante.
  • Esiste il rigetto in implantologia dentale?
    No, perché il materiale prevalentemente utilizzato per l’implantologia dentale è il titanio di tipo medicale chirurgico. Esso è un materiale totalmente biocompatibile.
  • Quanto può durare un impianto dentale?
    In media si può affermare che un comune impianti abbia una durata di 15 anni. La durata di un impianto dentale dipende da tanti fattori legati alle abitudini dell’individuo quali l’igiene, il fumo, le malattie preesistenti, ma anche a fattori quali la protesi sovrastante, la qualità dei materiali utilizzati.
  • Perché gli impianti dentali non durano come i denti naturali?Gli impianti sostituiscono le radici dei denti ma non posseggono gli stessi recettori presenti nei denti naturali. Per questo motivo gli stress ed i carichi che sopportano gli impianti sono maggiori e non consentono una durata come quella dei denti naturali.
  • Il fumo influisce sulla sopravvivenza implantare?
    Il fumo può determinare la perdita precoce di un impianto, quindi è fondamentale che chi si sottopone a terapia implantare smetta di fumare e si sottoponga a sedute di igiene orale periodiche.
  • Esistono tecniche per far ricrescere l’osso?
    Le più recenti tecnologie prevedono l’utilizzo di innesti e di materiali sintetici e no, per permettere la rigenerazione ossea guidata (GBR). Grazie a questi innesti è poi possibile intraprendere una terapia implantare e protesica.
  • Quali i vantaggi di un impianto?
    L’aspetto e la funzionalità di un impianto sono molto simili a quelle del dente naturale. Inoltre essi si adattano alla persona, conferendogli un sorriso naturale, migliorandone l’aspetto, l’autostima e la funzionalità della bocca.

ORTODONZIA

  • Qual è il momento migliore per iniziare un trattamento di ortodonzia?
    Dipende dalla gravità della malocclusione. Si rende necessario trattare il paziente già verso i 4/5 anni di età per le malocclusioni in cui si rileva un problema scheletrico che può complicarsi con la crescita.
  • E’ vero che un cattivo combaciamento tra i denti può causare emicrania?
    Si. Quando i denti non combaciano bene la mandibola può subire una modifica nel suo assetto che, a sua volta, può riflettersi in una disfunzione muscolare e articolare che genera il cosiddetto mal di testa.
  • La dentatura di un bambino può sistemarsi da sola con la crescita?
    No, la situazione non si risolve col tempo. Nella zona dei denti anteriori, col passare degli anni lo spazio non aumenta, pertanto dopo che spuntano i molari permanenti lo spazio a disposizione nella zona dei denti anteriori diminuisce e l’affollamento dentale si aggrava.
  • Una persona adulta può effettuare un trattamento ortodontico?
    Sì. è possibile effettuare un trattamento ortodontico anche in età adulta, sempre con preliminari indagini radiografiche ed una accurata visita clinica.
  • L’ortodonzia invisibile è sempre possibile?
    In linea di massima l’ortodonzia invisibile è idonea nei casi di affollamento dentale non grave, rotazioni e problematiche di tipo estetico. In tutti gli altri casi è necessario effettuare indagini che permettano di valutare ciascun caso.

PARODONTOLOGIA

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  • La malattia parodontale (piorrea) è contagiosa?
    Si. La malattia parodontale è causata dalla presenza di batteri patogeni, per cui è da ritenersi una malattia contagiosa. Inoltre la malattia parodontale è anche una malattia genetica, che viene trasmessa dai genitori ai figli.
  • Un dente già devitalizzato può recare dolore?
    Si. Un dente devitalizzato può continuare a dare fastidio anche per 30-40 giorni dopo la devitalizzazione, anche se essa è stata ben eseguita. La presenza di dolore oltre i 60/90 giorni evidenzia un problema. Si consideri che su un dente già devitalizzato possono comparire in un secondo momento delle patologie che possono causare dolore, per ragioni diverse da quella che ha reso necessaria la devitalizzazione, pertanto è necessario ricorrere all’odontoiatra.
  • Cosa succede quando manca uno o più denti?
    Mancanza di un dente singolo:Quando si rende necessario estrarre un dente naturale è sempre opportuno sostituirlo al più presto, per evitare ulteriori danni e conseguenze alla salute dell’intera bocca.Infatti quando manca un dente, i denti vicini e quelli dell’arcata opposta iniziano a “migrare” per coprire lo spazio vuoto, poiché non sono più sostenuti dal contatto con il dente che è stato estratto. In seguito a questi movimenti, anche altri denti possono subire importanti danni e malattie parodontali, fino al punto di arrivare a dover essere estratti a loro volta: aspettare a sostituire un dente mancante può causare la perdita di altri denti.Mancanza di diversi denti:Subito dopo l’estrazione dei denti l’osso inizia a riassorbirsi e i denti dell’arcata antagonista non hanno più sostegno durante la masticazione.Questo causa l’estrusione (uscita dall’osso) anche dei denti rimasti, con gravi conseguenze: l’impossibilità di masticare correttamente, la scorretta abitudine di masticare sulle gengive, la perdita dell’osso naturale (che sarà necessario ricostruire in seguito con maggiore difficoltà dell’intervento chirurgico e con una maggiore spesa) e infine, ma non per importanza, la grave alterazione del piano di masticazione fino alla perdita dei denti dell’arcata antagonista.Aspettare troppo a sostituire i denti mancanti può causare la perdita di numerosi altri denti.Mancanza di tutti i denti. Subito dopo l’estrazione dei denti l’osso inizia a riassorbirsi causando gravi problemi estetici e funzionali.La forma naturale dell’osso mascellare e della mandibola sono mantenuti dalla presenza dei denti: quando questi vengono a mancare, l’osso si ritira e il viso perde la “dimensione verticale”; le labbra si avvicinano e i tessuti attorno alla bocca collassano, determinando il classico aspetto “vecchieggiante”.

 

PEDODONZIA

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  • A quale età è necessario iniziare a lavare i denti?
    Una corretta igiene orale comincia fin dalla nascita. Per i primi mesi di vita del bambino esistono in commercio diversi spazzolini che, dotati di morbide superfici in tessuto sono in grado di pulire la bocca del bambino e abituarlo alla cura quotidiana dei denti, della lingua e di tutto il cavo orale.
  • A quale età è necessario andare per la prima volta dal dentista?
    Tra i sei e gli otto mesi di vita del bambino spuntano i primi dentini. Questo è proprio il momento giusto per una prima visita dal dentista. In seguito si stabilisce d’intesa con l’odontoiatra la frequenza con cui controllare regolarmente lo sviluppo della dentizione del bimbo.
  • Quale dentifricio utilizzare per i bambini?
    L’ideale è pulire i denti dei bambini due volte al giorno con un dentifricio con fluoruro nella giusta quantità.

 

PROTESI

  • Che cosa sono e quanti tipi di protesi esistono?
    Le protesi dentali offrono una soluzione riabilitativa funzionale ed estetica, ai pazienti affetti da edentulia, ovvero mancanza di denti parziale o totale. Le protesi permettono di supplire all’assenza di denti naturali mediante elementi dentali artificiali. Esistono differenti categorie di protesi dentali: protesi fissa consente di sostituire i denti naturali per mezzo di manufatti permanenti.La corona o capsula, viene innestata sulla base residua di un singolo dente danneggiato (in seguito a carie estesa, devitalizzazioni e ampie otturazioni, frattura) allo scopo di ricostruirne integrità e robustezza oppure su di un impianto endosseo, qualora manchi l’elemento dentario. I materiali utilizzati possono essere resina, ceramica e metallo, ceramica integrale, ceramica zirconia e zirconia integrale. Il ponte supplisce alla mancanza di uno o più elementi dentali. Questo tipo di protesi viene cementata a pilastri di sostegno naturali (denti o radici stabili, contigui agli elementi mancanti) o artificiali (impianti endossei) e non è rimovibile dal paziente. L’applicazione del ponte sui denti naturali, implica che quest’ultimi, vengano limati e ridotti in dimensione.Protesi mobile: permette di sostituire l’intera arcata dentaria o una parte di essa.E’ rimovibile da parte del paziente per consentire l’esecuzione delle quotidiane manovre di igiene.
  • Quanti tipi di protesi mobile esistono?
    La protesi mobile può essere di due tipi:parziale: formata abitualmente da una struttura in lega metallica (scheletrato) ancorata per mezzo di ganci ai denti naturali residui oppure mediante attacchi ad elementi protesici fissi. L’ancoraggio tramite attacchi permette un più alto livello di stabilità funzionale e masticatoria.totale: utilizzata in assenza completa di denti e di radici naturali che possano fornire un punto di ancoraggio. La protesi totale in resina (comunemente detta dentiera) sostituisce una o entrambe le arcate dentarie e poggia unicamente sull’osso e le mucose del cavo orale del paziente. Nel tempo, la stabilità della protesi può essere compromessa dal graduale riassorbimento osseo del paziente: per questo motivo possono essere necessarie successive modifiche o “ribasature” da parte del dentista. Inoltre, la forza masticatoria della protesi totale può essere ridotta rispetto a quella ottenibile mediante altre soluzioni protesiche.Nonostante alcuni limiti oggettivi, la protesi totale rappresenta ancora oggi una soluzione valida, non invasiva ed economicamente accessibile per far fronte ai problemi di edentulia.Inoltre, l’utilizzo di materiali (resine e ceramiche) durevoli, anallergici ed esteticamente innovativi assicura attualmente una maggiore efficacia funzionale ed un risultato complessivo più armonico e naturale. .
  • Che cosa è la protesi combinata su impianti?
    sostituisce una o più arcate dentarie, utilizzando il supporto di impianti osteointegrati.Questo tipo di protesi è rimovibile: tuttavia, essendo fissata a due o più dispositivi di ancoraggio (perni in titanio), offre un elevato grado di funzionalità e stabilità a lungo termine.Rispetto alla protesi mobile o scheletrato, la protesi combinata permette di non caricare la forza masticatoria sui denti residui, compromettendone nel tempo salute e stabilità.L’inserimento degli impianti può essere effettuato mediante tecniche mini-invasive (a cielo chiuso, senza lembi), a vantaggio di un minore stress psico-fisico e tempi di guarigione più rapidi.Queste metodiche sono adatte anche a persone anziane o con problemi di salute: consentono di incrementare notevolmente l’efficienza della protesi mobile in termini di funzionalità, durata, risultato estetico, migliorando la qualità della vita quotidiana e il benessere complessivo del paziente.
  • Che cosa è la protesi fissa su impianti?
    sostituisce singoli elementi dentali o intere arcate dentarie attraverso l’inserimento chirurgico di perni in titanio all’interno dell’osso mandibolare o mascellare del paziente. I denti preformati vengono successivamente ancorati ai sostegni artificiali in modo definitivo.L’utilizzo di perni osteointegrati permette di ottenere la migliore stabilità protesica salvaguardando la salute dei denti ancora presenti in arcata ( trattati e ridotti nel caso dell’applicazione di ponti).Attualmente l’implantologia rappresenta la soluzione ottimale, dal punto di vista funzionale ed estetico, per la riabilitazione protesica della masticazione. .
  • Che cosa sono le faccette dentali ?
    Sono applicate sui denti naturali anteriori e permettono di correggerne gli inestetismi dovuti a difetti di posizione, alterazioni di forma e dimensione (ad esempio un eccessivo spazio fra i denti o diastema ), anomalie cromatiche, imperfezioni dello smalto, fratture.Le faccette sono composte da una sottile lamina di ceramica e posizionate in modo permanente sulla superficie del dente da trattare.Le faccette in ceramica vengono preformate artigianalmente in laboratorio, sulla base delle impronte del paziente, e successivamente incollate sulla superficie o “faccia” dentale per mezzo di resine composite altamente resistenti.L’applicazione delle faccette, ad eccezione degli interventi atti ad aumentare il volume dentale, richiede la preparazione degli elementi da trattare mediante l’asportazione di un sottile strato di smalto frontale. Si tratta di una operazione non invasiva, in quanto non intacca per nulla la parte vitale del dente.Le faccette dentali, realizzate in materiale ceramico innovativo e traslucente, permettono la correzione degli inestetismi in modo assolutamente a-traumatico e anallergico, con risultati estetici estremamente naturali e duraturi nel tempo. Si possono usare materiali quali:ceramica integrale, poco riflettente e dotata di naturale trasparenzazirconio: metallo bio-compatibile bianco leggero ed eccezionalmente resistente resine composite, durevoli di colore bianco, ma meno trasparenti.
  • Che cosa è una protesi a carico immediato?
    A differenza del trattamento implantoprotesico convenzionale, in cui in seguito all’inserimento dell’impianto nell’osso bisogna attendere un periodo di tempo più o meno lungo per l’inserimento di una protesi provvisoria (dai 4 ai 6 mesi), moderne filosofie permettono il posizionamento immediato della protesi provvisoria (protesi fissa entro 24-48 ore dall’intervento).L’immediato inserimento della protesi provvisoria permette al paziente di ottenere immediatamente una funzione estetica e fonetica, senza il disagio psicologico della mancanza di uno o più denti. Questa tecnica, chiamata implantologia a carico immediato, consente il ripristino immediato di uno o più denti con grande comfort per il paziente che può continuare a condurre la sua normale vita immediatamente dopo l’intervento, con ridottissimo disagio per la mancanza del dente naturale. La filosofia del carico immediato inoltre elimina la scomodità delle protesi mobili. L’implantologia a carico immediato è una metodica sicura che interessa esclusivamente la parte di osso in cui viene inserito dell’impianto, senza fastidi ai denti o alle gengive adiacenti all’impianto. Così in poche settimane, con la guarigione dell’osso, l’impianto e la protesi provvisoria immediata restituiscono al paziente la sensazione di mangiare con i propri denti. Questo avviene perché l’impianto in titanio biocompatibile viene perfettamente inglobato all’interno dell’osso (osteointegrazione).
  • Quali pazienti possono utilizzare il carico immediato?
    Possono essere trattati con il carico immediato tutti i pazienti affetti da edentulia sia totale che parziale ed i pazienti che necessitano di avulsioni dentarie per diversi motivi. Però prima di poter decidere se un paziente possa essere sottoposto o meno ad un trattamento implantare è necessario effettuare un’accurata anamnesi, un adeguato esame obiettivo ed aiutarsi sempre con esami radiografici aggiornati e moderni per escludere la presenza di controindicazioni al trattamento implantare. Le controindicazioni assolute valide per l’implantoprotesi convenzionale sono le stesse per l’implantologia a carico immediato. I pazienti che traggono i maggiori vantaggi dalla metodica del carico immediato sono in particolare i pazienti affetti da edentulia dei settori anteriori ed antero-laterali (perdita o mancanza di denti quali incisivi, canini e/o premolari) sia nell’arcata superiore che inferiore. Inoltre è utilissima per pazienti giovani che vogliono continuare a condurre una normale vita di relazione e professionale o per pazienti che hanno elevate esigenze estetiche, pazienti portatori di protesi rimovibili (dentiere) mal tollerate. É possibile eseguire il carico immediato anche in quei pazienti giovani e meno giovani che stanno per perdere i denti per condizioni quali “piorrea” (malattia dell’osso e delle gengive) o per carie e che vogliono continuare a mantenere un gradevole aspetto estetico, una buona funzione masticatoria e che, soprattutto, non vogliono essere schiavi della protesi mobile. Requisiti essenziali per l’implantologia a carico immediato sono una discreta qualità ossea, un’adeguata quantità di osso, la presenza di discreta quantità di gengiva aderente. La decisione finale spetta comunque sempre al dentista.